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Aumento in busta paga di €170 al mese: la gioia degli italiani per la mossa del Governo

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Salvatore Dimaggio

Con le famiglie strette nella morsa dell’inflazione e i rincari generalizzati un aumento sullo stipendio può essere una notizia veramente ottima.

Ed effettivamente arrivano gli aumenti sugli stipendi degli italiani. Vediamo di capire che cosa succede e perché è importante l’accordo sul rinnovo del contratto.

ANSA

Di questo rinnovo del contratto si è parlato veramente tanto ed è arrivato finalmente l’accordo che alza le buste paga fino a €170 al mese.

Un aumento davvero importante

L’accordo o per meglio dire l’ipotesi di rinnovo è arrivata il 15 giugno.

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Vediamo chi è coinvolto da questo rinnovo del contratto. Innanzitutto riguarda 545 mila lavoratori, quindi parliamo di un rinnovo importante che coinvolge tanti dipendenti. Questo nuovo contratto più ricco riguarda i dipendenti della sanità pubblica del Servizio Sanitario Nazionale. Saranno coinvolti radiologi, personale amministrativo, ostetriche, ricercatori, infermieri. Questo nuovo contratto vale per il triennio 2019/2021. Gli aumenti valgono anche come riconoscimento per lo stress intenso ma anche per il grande contributo offerto da queste categorie durante il covid.

Aumenti e bonus

La salute del cittadino è stata garantita proprio queste categorie di lavoratori anche a rischio per la propria vita durante la terribile pandemia e di conseguenza gli aumenti sono giustificati anche da questo. Vediamo di capire a quanto ammonteranno questi aumenti. Il minimo degli aumenti vale €90 al mese. Ma gli aumenti di stipendio possono arrivare anche a €170 al mese. Per gli incarichi elevati arrivano bonus di indennità che possono oscillare nella fascia che va dai 10.000 ai €20000. L’indennità oraria per la notte da dai 2,74 euro agli attuali €4.

Ecco quando arrivano gli aumenti in busta paga

Perché arrivino gli aumenti effettivamente i beneficiari bisognerà attendere i tempi del governo e della Corte dei Conti ma ormai sono stati già stabiliti. Ma il problema vero resta per i redditi bassi e per chi non percepisce reddito. In Italia ben 5.6 milioni di persone sono in povertà assoluta e con l’inflazione e la recessione in arrivo si teme la bomba sociale. Difatti in Italia non esistono strumenti di contrasto alla povertà e questo rischia di essere un elemento di pericolo nell’attuale situazione.

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