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Cartelle esattoriali: sanzioni ed interessi non si pagano più con questo metodo | Fallo subito

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Valentina Giungati

Una novità che potrà soddisfare i contribuenti riguarda la possibilità di non pagare le sanzioni e gli interessi delle cartelle esattoriali con un sistema perfettamente legale e valido.

Talvolta non è affatto facile districarsi nel complesso mondo delle tasse, delle imposte e di tutti gli elementi connessi e non è detto che si riesca ad essere sempre informati sulle novità e quindi anche sulle agevolazioni possibili.

Cartelle esattoriali
Cartelle esattoriali, interessi non si pagano (ilovetrading.it)

Per questo è utile fare molta attenzione a questa nuova possibilità che vi permetterà di risparmiare centinaia di euro e di chiudere anche la vostra posizione debitoria nei confronti del Fisco.

Quando ci sono pendenze che riguardano la Pubblica Amministrazione, procedimenti amministrativi in corso e quindi sanzioni a proprio carico, probabilmente ci saranno da pagare anche interessi e oneri aggiuntivi che gravano sulla cifra totale.

Come evitare di pagare sanzioni e interessi

Quello che non tutti sanno però è che spesso possono esserci delle modifiche alla cifra totale in quanto alcune di queste maggiorazioni sono illegittime. Un esempio molto valido riguarda il divieto di sosta, una sanzione piuttosto comune. Non tutti sanno però che la legge prevede, all’articolo 7 del Codice della Strada, di predisporre sempre per i cittadini una percentuale adeguata di parcheggi gratuiti sul luogo pubblico.

Interessi e debiti
Interessi cartelle esattoriali da non pagare (ilovetrading.it)

Tra le sanzioni amministrative comuni rientrano anche gli abusi edilizi. L’articolo 34 del DPR 380 del 2001 prevede infatti che i privati possano richiedere la rimozione dell’ordine di demolizione dell’opera abusiva pagando una somma apposita. La situazione non cambia molto se guardiamo alla materia fiscale in senso più ampio, quindi tasse e cartelle esattoriali. Qui fioccano le sanzioni per ritardi, more per situazioni varie ed eventuali e quindi le cifre lievitano facilmente.

Cartelle esattoriali: con questo metodo non si pagano sanzioni

In particolare Irpef, Iva e Ires sono delle tasse che hanno una prescrizione di 10 anni, questo vuol dire che trascorso tale periodo non sono più richiedibili al cittadino. Tuttavia gli anni di prescrizione cambiano, per gli Enti territoriali questi sono 5, invece per il bollo auto sono appena 3 anni. Le multe in generale, tranne casi particolari, vanno in prescrizione dopo 5 anni. Ci sono comunque varie modalità per estinguere i debiti con il Fisco, anche in modo agevolato.

Gli interessi maturano sempre sulle tasse non pagate, questi hanno una prescrizione diversa rispetto alla tassazione relativa, ovvero 5 anni per tutte le tipologie. Questo vuol dire che pagamento della tassa e invece more aggiuntive possono non estinguersi nello stesso momento. Se l’Ires va in prescrizione dopo 10 anni, gli oneri aggiuntivi invece andranno comunque in prescrizione dopo 5 anni e non dovranno essere saldati al momento del pagamento che riguarderà esclusivamente l’importo dovuto a monte.

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