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Partite Iva, buone notizie dalla riforma del Fisco: il provvedimento del Governo

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Giulia Belotti

Sono ore di tensione per le Partite Iva e le Piccole e Medie Imprese. Il governo vuole intervenire così: sogno ad occhi aperti

Non sono anni facili, per i lavoratori autonomi. La pandemia prima e la guerra tra Russia e Ucraina poi hanno messo in ginocchio molti settori e, complici i rincari sulle materie prime e sulle bollette, sono molti gli imprenditori e i professionisti che si sono trovati impossibilitati a pagare tasse e stipendi. Il governo, però, sta pensando a una riforma incredibile: riguarda proprio ciò che c’è da pagare.

Buone notizie dal Fisco per le partite Iva
Partite Iva: il Fisco sta pensando a un provvedimento importante (ilovetrading.it)

Proprio per contrastare l’evasione fiscale, il governo sta optando a misure preventive: se le tasse da pagare sono ridotte, si suppone che le Partite Iva e le PMI sostengano le spese con più facilità e che tendano meno ad evaderle. Ecco quindi a cosa si sta pensando: è un progetto della durata di due anni. Per venire incontro ai liberi professionisti, agli imprenditori e ai lavoratori autonomi, il governo sta pensando a un patto sulla fiducia tra l’erario pubblico e i singoli soggetti. Si tratta di un concordato preventivo biennale: a parlarne sono i responsabili economici di Fratelli d’Italia, tra cui il viceministro dell’Economia Maurizio Leo.

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Le agenzie fiscali, se la legge venisse approvata, saranno autorizzate a formulare una stima del reddito lordo del titolare di Partita Iva o di Piccola o Media Impresa. In base a questa stima, se accetterà, il professionista pagherà le tasse nei due anni seguenti: un eventuale reddito in eccesso non sarà conteggiato, né l’eventuale in difetto.

Buone notizie dal Fisco per le partite Iva
Partite Iva: il Fisco sta pensando a un provvedimento importante (ilovetrading.it)

Il contribuente, quindi, pagherà per due anni le tasse in base a questa stima, a questo accordo: a proporlo al singolo professionista sarà l’Agenzia delle Entrate che, sulla base dei propri dati, contatterà l’imprenditore.

Il concordato preventivo biennale imporrà quindi un fisso che riguarderà l’IRPEF, l’IRES e l’IRAP, mentre non sarà compresa l’IVA. Ovviamente, il singolo professionista se contattato non sarà obbligato ad accettare ma dovrà prima valutare eventuali benefici o perdite: se, nei due anni successivi, prevede un calo produttivo e quindi economico, non gli conviene accettare poiché andrebbe a pagare di più. Al contrario, se l’attività è in crescita, dire di sì conviene poiché tutto il reddito in eccesso non verrà contato per la stima dell’ammontare delle tasse.

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