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Stipendi in forte aumento da luglio: svelate le novità e quanto aumenta la busta paga

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Salvatore Dimaggio

Arrivano finalmente i forti aumenti sulla busta paga. Promessa mantenuta da parte del Governo che svela le cifre.

Il Decreto Lavoro è stato approvato e l’Esecutivo apporta notevoli cambiamenti per tanti lavoratori italiani. Questo decreto è stato accompagnato da polemiche perché se nelle intenzioni del Governo, il suo scopo è quello di aumentare le buste paga, ha tuttavia anche reso più fragili le tutele per i lavoratori che abbiano un contratto a tempo determinato. Il fulcro di questo decreto è il taglio del cuneo fiscale.

Aumento in busta paga grazie al taglio del cuneo fiscale
Stipendi in aumento dal mese di Luglio – ilovetrading.it

Su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze il Governo ha varato interventi che portano a quattro punti il taglio del cuneo fiscale e bonus esentasse fino a 3000 euro nel caso dei dipendenti con i figli. Per quanto concerne il cuneo fiscale per i redditi più bassi e quindi quelli fino a 25.000 euro, il taglio passerà dagli attuali 3 ad addirittura 7 punti. Per i redditi fino a 35.000 euro il taglio complessivo sarà di 6 punti percentuali. L’aumento mensile in busta paga dovrebbe essere di 100 euro circa.

Aumentano stipendi e bonus per i lavoratori

Il Governo ha inteso questa misura come uno strumento di contrasto al carovita che ormai si concretizza in un’inflazione che vale l’11%. Particolare enfasi è stata data anche all’esenzione fino a 3000 euro dei Fringe benefit per lavoratori dipendenti con figli minori. Secondo le stime in concreto per chi è entro i 25.000 euro l’aumento dovrebbe essere di 96 euro al mese per 6 mesi e cioè fino a dicembre. Se invece la RAL è entro i 35 mila euro, l’aumento dovrebbe essere di 99 euro mensili sempre da luglio a dicembre.

Circa 100 euro di aumento per sei mesi
Aumento in busta paga e bonus fino a 3000 euro – ilovetrading.it

Si tratta di un taglio provvisorio perché durerà solo sei mesi e se inizialmente era previsto fino a novembre, oggi si sa che si arriverà alla fine dell’anno. Non è ancora chiaro che cosa accadrà nel 2024 perché c’è chi sostiene che la misura sarà rifinanziata e c’è invece chi dice che non ci sono le coperture per estendere questo taglio anche all’anno prossimo. C’è da sottolineare però che le polemiche non mancano.

Cosa cambia per i cittadini e la questione del potere d’acquisto

Il Governo ha fatto quello che ha potuto entro i limiti limitati confini del proprio budget ma questi aumenti non sono neppure sufficienti a compensare l’inflazione. La marcata spirale inflazionistica non è certo colpa dell’Esecutivo ma le associazioni a tutela dei consumatori rimarcano che aumenti di questo genere non bastano a compensare l’inflazione all’11% e di conseguenza il potere di acquisto delle famiglie resta basso. Per poter finanziare questo taglio il Governo è stato costretto a ridurre le risorse per le misure di contrasto della povertà e questo rischia di acuire le tensioni sociali.

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