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Conti correnti ed anagrafe tributaria ora possono essere controllati da molti soggetti

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Salvatore Dimaggio

L’Europa ci chiede da tempo una maggiore possibilità di accesso ai dati finanziari dei cittadini e l’Italia gliel’ha concessa. È accaduto il 5 agosto, senza particolare clamore.

E’ in quella data che il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del decreto legislativo che consentirà all’Unione Europea, o meglio a tanti soggetti di avere pieno accesso all’anagrafe tributaria. Inoltre viene reso molto semplice e snello lo scambio di dati finanziari e tributari tra i vari stati membri dell’Unione. Ma a cosa serve tutta questa circolazione di dati? Lo scopo dell’Unione Europea è quello di contrastare il riciclaggio, l’evasione e il finanziamento del terrorismo. Ma non solo.

Tanti controllori

Con il recepimento della direttiva ue 2019/1153 sostanzialmente si amplia la platea dei soggetti che possono consultare l’anagrafe tributaria. Se in passato erano soltanto il nucleo speciale di Polizia Tributaria, la Dia e l’Unità di informazione finanziaria, ora con il recepimento della direttiva cambia molto. Ai soggetti precedentemente elencati si aggiungono anche i questori, il direttore della direzione investigativa antimafia, il Ministero dell’Interno, l’autorità giudiziaria, gli uffici di polizia giudiziaria e l’ufficio nazionale per il recupero dei beni. Due fattispecie molto particolari sono quelle legate ai reati di mafia e ai cosiddetti reati di presupposto. Esaminiamoli un po’ più in dettaglio.

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Per quanto concerne i reati di mafia, va sottolineato che per l’Europol diventa molto facile accedere a qualsiasi conto corrente. Inoltre per la polizia valutaria della Guardia di Finanza e anche per la dia ci sarà un’ampia possibilità di accedere ai dati tributari. In più tra i vari stati europei ci sarà un’ampia possibilità di scambio.

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Discorso diverso riguarda i cosiddetti reati di presupposto. Si tratta di reati strumentali alla commissione di un altro reato. Questa categoria mira al contrasto del contrabbando, della manipolazione di mercato, della criminalità informatica, dei reati ambientali, della corruzione, eccetera.

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