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Draghi, schiaffo all’OMS: obbligo vaccinale e terza dose. Subito lavoro e pensioni

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Salvatore Dimaggio

Nella conferenza stampa di Draghi tenutasi ieri, sono stati trattati tutti i punti legati alla situazione del Covid. Draghi è apparso particolarmente soddisfatto e desideroso di andare avanti con forza.

In effetti sui vaccini, il Governo è come uno schiacciasassi. Vediamo cosa cambierà secondo quanto ha annunciato il Presidente del Consiglio. I due delusi dalla conferenza stampa di ieri sono molto diversi tra loro, ma in entrambi i casi la delusione è tanta. Il primo è l’OMS che aveva chiesto con forza agli stati più ricchi di non partire con la terza dose e di destinare i vaccini a quei paesi in via di sviluppo dove pochissimi, in alcuni casi si parla di meno del 10% hanno ricevuto ancora la prima. Draghi è stato netto: la terza dose si farà senza se e senza ma. C’era chi se lo aspettava. L’estensione del pass a 12 mesi faceva presagire questo. Infatti secondo la maggioranza degli studi, due dosi avrebbero coperto solo per nove mesi.

Cronoprogramma serrato

Gli altri grandi delusi sono i no pass. Il Governo Draghi estenderà le categorie alle quali richiedere obbligatoriamente il Green pass, ma non basta. Il Governo rompe gli indugi ed afferma di voler arrivare all’obbligo vaccinale. Dunque quelle fronde di no pass e no vax che si erano battute con questa ipotesi sono rimaste assai deluse e sui social i commenti degli interessati non mancano. Il Governo intende riformare gli ammortizzatori sociali (nodo fondamentale) ed operare quella riforma delle pensioni sulla quale ormai sono state fatte tutte le ipotesi possibili.

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Sulla scuola l’immagine che l’esecutivo ha voluto dare è di una macchina che funziona e che non è stata turbata dal Green pass nelle sue dinamiche di riapertura.

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Soddisfazione per l’economia che continua a crescere a tassi notevoli e con dinamiche anche migliori delle previsioni.

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