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Edouard Carmignac è preoccupato dall’inflazione (ma non lo ascolteremo)

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Salvatore Dimaggio

Il presidente della società di gestione patrimoniale francese ritiene che il fenomeno dell’inflazione non sia affatto transitorio.

Soprattutto si dice preoccupato dal mutamento di prospettiva radicale che c’è stato in soli tre mesi. Difatti in appena tre mesi si è passati da un sentimento tutto focalizzato sulla ripresa dell’economia ad uno che mostra forti timori per l’inflazione. Tutto ciò non sorprende perché effettivamente, come nota l’esperto, i focolai di inflazione sono numerosi e preoccupanti. Dunque non è affatto escluso che l’inflazione sia tutt’altro che transitoria, ma che si riveli duratura. Abbiamo perso il conto degli analisti, degli osservatori, dei trader che nell’ultimo periodo hanno sostenuto questa tesi. Ma soprattutto a spaventare dovrebbero essere quelle aziende che già oggi sono costrette a fermarsi a causa dei costi troppo elevati delle materie prime. Ed infatti Carmignac si dice assai preoccupato soprattutto del costo dell’energia.

La produzione è già in frenata

La regione Lombardia negli scorsi giorni ha fatto sapere che varie aziende Lombarde hanno già programmato degli stop alla produzione diventata oramai antieconomica. Noi riteniamo giusto riportare le voci di chi sostanzialmente contraddice il dogma della transitorietà dell’inflazione ribadito in tutti i modi dalle banche centrali. Ma negli ultimi comunicati rilasciati da BCE da Federal Reserve questo dogma appare più granitico che mai. E dire che per un membro del board della Federal Reserve la parola inflazione è addirittura una parolaccia e nel suo ufficio ha messo un barattolo nel quale ogni volta che qualcuno pronuncia quella parolaccia deve depositare un dollaro per punizione. Ripetiamo dispiace che queste analisi rimangano sistematicamente inascoltate.

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Soprattutto restano senza risposta tutte quelle associazioni di industriali che chiedono di intervenire affinché la produzione non si fermi in interi distretti.

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Speriamo che la retorica degli istituti centrali si avvicini celermente alle esigenze di una produzione in frenata.

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