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Risparmiatori disorientati dai folli numeri del Covid. Cerchiamo di capire

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Salvatore Dimaggio

La quarta ondata ormai è arrivata. L’Europa è ad un passo dal lockdown e decide di stringere contro i no vax.

L’Austria isola chi non vuole vaccinarsi ed in Germania torna lo smart working. I numeri sono tremendi specialmente in Russia dove la situazione del servizio sanitario è veramente fuori controllo. Anche in Italia ormai si ventila l’ipotesi di lockdown, anche se da noi la situazione è migliore. I casi sono in aumento un po’ dovunque ed in Francia si parla già di introdurre misure particolari per chi arriva dalle aree a rischio. Insomma, i vaccini hanno rallentato l’avanzata del covid ma comunque la quarta ondata è arrivata. Gli investitori sono particolarmente disorientati da questo scenario.

Tanti fattori in gioco

Difficile comprendere l’impatto di questa quarta ondata su borse ed obbligazioni. Si monitorano i numeri giorno per giorno, anzi ora per ora. La speranza è che le chiusure siano assolutamente ridotte all’osso e che non impattino più di tanto sulla ripresa. Ma dalla Cina arriva la percezione che questa ondata non sarà più leggera delle altre ed il grande paese asiatico sembra prepararsi ad uno scenario duro. Le banche centrali non vogliono aumentare i tassi o inasprire il tapering nella speranza di tenere su le borse e forse ci riusciranno. Ma tutto dipende da quanto il covid picchierà forte e da quanto l’inflazione le potrebbe costringere a cambiare rotta. In definitiva come sempre il combustibile delle borse sono le condizioni ultra accomodanti delle banche centrali.

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Ma stavolta è diverso. Molto diverso a causa dell’inflazione.

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Perché la quarta ondata, per la prima volta si trova a convivere con l’inflazione e dunque le banche centrali sono pressate ad avere politiche più restrittive per arginarla.

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