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Sostegni ter, che delusione, troppi esclusi: stagionali, agricoli, occasionali

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Salvatore Dimaggio

Il Decreto Sostegni ter è ormai definitivo, gioia per che è stato ammesso, ma grande delusione per i troppi esclusi. 

Il Decreto Sostegni ter è arrivato ad offrire sostegno a tutti coloro i quali siano stati colpiti economicamente dalla pandemia: ricchi sostegni che però hanno lasciato fuori proprio più più fragili. Vediamo perchè. Presupposto dell’aiuto del decreto sostegni ter è che l’attività economia sia entrata in crisi con la pandemia e che tra il 2019 ed il 2021 abbia avuto un abbattimento dei propri introiti pari ad almeno il 30% e messa in questi termini tantissimi rientrerebbero. Ma come vedremo proprio i più fragili sono rimasti fuori. Tanti i beneficiari. Moda, vendita al dettaglio di scarpe e borse, ma anche ristorazione, bar, eventi e matrimoni.

Troppi esclusi

Tutto il mondo della cultura ne beneficerà, con musei e teatri, ma anche cinema e così lo sport. Ma tanti, troppi gli esclusi. Drammatica l’esclusione dei lavoratori occasionali. Si tratta di quei lavoratori che guadagnano meno di 5000 euro l’anno e che svolgono un’attività di collaborazione precaria e non dipendente: proprio i lavoratori più poveri. Stesso discorso per i lavoratori stagionali, veri e propri fantasmi del mondo del lavoro, completamente privi di stabilità e tutele.

Agricoli e stagionali

Ma ci sono altre mancanze che pesano perchè vanno ancora una volta a colpire i più deboli. Manca all’appello anche i bonus per i lavoratori agricoli. Questa è un’assenza pesante perchè i lavoratori agricoli vivono da tempo in una condizione di grave disagio e precarietà, ma non basta. Non pervenuto anche il bonus per i collaboratori sportivi. Molti lo attendevano e lo davano per scontato, ma nulla di fatto. Il Covid ha colpito assai duramente queste categorie trascurate. E queste dimenticanze sono poco comprensibili.

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 Quale via d’uscita per questi lavoratori sempre più poveri che per giunta ora devono lottare contro i rincari? Il Reddito di Base universale. Si tratta di una misura europea che si propone di erogare un reddito a beneficio principalmente di chi più sia stato colpito dalle asimmetrie del nuovo mondo del lavoro. Ma perchè diventi operativo la UE richiede che il referendum raggiunga un certo numero di firme entro giugno altrimenti questa opportunità si chiuderà. Importante cambiare questo meccanismo che spinge sempre più verso l’esclusione i più poveri. Anche perchè con l’inflazione, milioni di europei scenderanno sotto la soglia di povertà.

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