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La settimana borsistica parte con l’ansia di Fed, quarta ondata ed inflazione

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Salvatore Dimaggio

I mercati iniziano la settimana scossi da incognite pesanti.

Il dubbio più grande è relativo a come si comporterà la Federal Reserve. Dopo aver negato per mesi l’inflazione, ormai questo fenomeno è troppo chiaro e troppo schiacciante per poterlo continuare a negare. Il forte timore dei mercati è che la Fed possa accelerare sul tapering o addirittura annunciare un rialzo dei tassi (improbabile nell’immediato). Questo sarebbe in grado di mandare KO le borse. Infatti i mercati per anni sono stati gonfiati da politiche ultra espansiva delle banche centrali e se ora, costrette dall’inflazione, dovessero fare marcia indietro sarebbe pericoloso. Ma è proprio l’inflazione la grande incognita che pesa sui mercati. Un’inflazione che deprime la spesa dei consumatori e rende difficile produrre alle imprese. Dunque un’inflazione che sta rallentando la ripresa e che potrebbe costringere le banche centrali a stringere i cordoni della borsa.

Fed ed inflazione: scelte difficili

Di conseguenza gli occhi sono puntati come sempre sui numeri dell’inflazione, ma soprattutto sulle comunicazioni della Federal Reserve. Su tutto ciò pesa una quarta ondata ormai arrivata in pieno a sconvolgere i piani europei, americani e cinesi. I numeri sono in forte aumento ovunque e già vari paesi europei sono seriamente a rischio di lockdown. I mercati cercano di orientarsi in mezzo a queste emergenze ma è ormai chiaro che le banche centrali dovranno prendere atto dell’inflazione ed agire di conseguenza. Come potrebbero reagire i mercati ad un cambio di rotta della Fed? Difficile dirlo, anche perchè molto dipenderebbe da quanto marcato sia il cambio di comunicazione.

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Le banche centrali ora si trovano strette tra due problemi contrapposti: tassi da aumentare per arginare l’inflazione e mercati da non deprimere in vista della quarta ondata.

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Insomma, mercati guardinghi ed in attesa, ma comunque vicini ai massimi.

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