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Fattura elettronica: attenzione, in scadenza la conservazione (a costo 0)

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Salvatore Dimaggio

La fatturazione elettronica quest’anno ha suscitato tante polemiche perché il nuovo obbligo esteso anche ai forfettari non è andato giù a tanti.

Ma proprio perché adesso la fatturazione elettronica è stata estesa sostanzialmente a tutte le partite IVA, diventa ancora più importante comprendere bene i meccanismi di questo strumento.

E c’è una scadenza breve da non sottovalutare: la ricorda il sito Informazione Fiscale. Ma è il caso di sottolineare come CGIA di Mestre e tanti altri autorevoli osservatori sull’economia stiano mettendo in guardia contro la vera e propria moria di partite IVA. Questo riguarda soprattutto le partite IVA più povere, vale a dire quei liberi professionisti fragili che guadagnano assai poco e che stanno vivendo la precarietà del covid e anche la terribile stangata dell’inflazione con una grave apprensione e che molto spesso decidono di chiudere i battenti. Ma anche per queste partite IVA più fragili a breve ci sarà l’obbligo della fatturazione elettronica quindi diventa particolarmente importante capire come funziona la cosiddetta conservazione della fattura.

Attenzione al termine e alle modalità

Il sito informazione fiscale sottolinea come le fatture elettroniche devono essere conservate al massimo entro 3 mesi dalla dichiarazione dei redditi dell’anno a cui ci si riferisce. Di conseguenza la dichiarazione dei redditi per l’anno 2020 aveva come termine il 30 novembre 2021. Questo termine ovviamente è scaduto, ma a breve scade anche il termine per la conservazione delle fatture elettroniche relative perché sono quasi spirati i tre mesi che partivano appunto dal 30 novembre 2021. Di conseguenza la conservazione delle fatture elettroniche dell’anno 2020 dovrà avvenire al massimo entro la fine di questo mese di febbraio. Vediamo di capire meglio.

Ecco come funziona e come farlo a costo zero

Questo principio dei tre mesi è stato sancito dalla risoluzione numero 46 del 10 aprile 2017. L’Agenzia delle Entrate con questa risoluzione ha specificato il termine dei tre mesi che, appunto, decorrono dal termine ultimo della presentazione della dichiarazione dei redditi. Ma vediamo come fare a conservare le fatture elettroniche. Una via ce la mette a disposizione la stessa amministrazione fiscale. Esiste un servizio a cura dell’Agenzia delle Entrate proprio focalizzato sulla conservazione delle fatture elettroniche e tra l’altro è anche completamente gratuito.

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Dunque questo è un modo per conservare in maniera sicura e a costo zero le fatture. Vi si può accedere andando sul portale fatture e corrispettivi. Ma attenzione: sebbene l’obbligo della fatturazione elettronica per i forfettari non sia ancora entrato in vigore, si è già tenuti quando si fattura nei confronti della Pubblica Amministrazione.

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